«In questo momento siamo ad un bivio: da una parte l’assedio eolico e fotovoltaico, che si basa su una logica fortemente estrattiva, da tutti i punti di vista; dall’altra la destinazione turistica Monti Frentani».
“Non c’è saggezza nell’attesa quando
il pericolo è più grande della speranza ed
è compito del saggio conservare le proprie forze per il
domani e non rischiare tutto in un giorno.”
Cervantes (Don Quijote De la Mancha)
Lanciate con il paracadute dell’#EFFETTO LEADER dalla carlinga del G.A.L. Maiella Verde, Sara Ricci, Giulia Marino e Martina Porro, coltello tra i denti, provano a stanare l’anima di un lembo di Abruzzo sdraiato tra l’Adriatico e la Maiella. Un lembo, fino a ieri senza nome e, per qualcuno, senza futuro. Ma…
NOMEN OMEN
L’area più marginale della provincia di Chieti. Talmente marginale che i locali l’hanno sempre chiamata: “Alto vastese”, “Medio vastese” o “Vastese interno”, utilizzando una serie di espressioni che si rifanno direttamente al Comune vicino più popoloso e dalla fisionomia e dimensione più urbana e cittadina, Vasto.
Eppure da qualche anno ci si riferisce a questo territorio con un’espressione diversa: i Monti Frentani. L’espressione indica la catena che si estende a sud-est del gruppo montuoso della Maiella. Più specificatamente, si tratta di un’area prettamente collinare e di media montagna, compresa tra i fiumi Sinello e Trigno e che interessa ben 23 comuni. Ma perché cercare un nome per un territorio “invisibile” e stremato dal fenomeno dell’abbandono?
UNA NUOVA DIREZIONE #EFFETTO LEADER
Alessio Massari, guida ambientale escursionistica e referente tecnico della Comunità di progetto “Monti Frentani esperienze da vivere” ci guida alla scoperta di alcuni tra i Comuni più attivi e in fermento che
hanno intrapreso convintamente, con il sostegno (insostituibile) del GAL e di Alessio, l’avventura di “costruzione” di una destinazione turistica. Alcuni hanno aderito alla Comunità di progetto in parola, altri hanno iniziato, quasi spontaneamente, a collaborare alla costruzione della destinazione.
UNA STORIA DI PASSIONE, DI CONTATTI TRA PERSONE, DI PROFESSIONALITÀ POI MESSA A DISPOSIZIONE DEL TERRITORIO. E L’ #EFFETTO LEADER ?
Ma perché e come questa comunità si è stretta attorno ad una visione del proprio futuro, prima che ad un progetto?
Il fine non è solamente quello di attrarre il target del turismo outdoor, proponendo un approccio autentico, che miri a proteggere l’ambiente e le sue bellezze naturali e a conoscere e preservare la cultura locale, ma soprattutto quello di mantenere in loco i servizi essenziali per sostenere le comunità che abitano. Una esperienza di autodeterminazione collettiva e di attivismo che ha mosso i primi passi grazie alla speranza di Alessio, all’accompagnamento del GAL e al supporto di molti membri della comunità locale.
Ne parliamo proprio con Alessio Massari, in un’intervista che ci restituisce l’immagine di questo territorio e della visione del suo futuro che si sta facendo convintamente strada… nella forza e nella pacata determinazione di questo “attore chiave”, troviamo le ragioni di un sostegno che solo il GAL può offrire, perché non puramente economico…
«Da una parte vengono qui con l’intento di bombardarci di pale eoliche, rivestendo intere aree e crinali con colossi di 200 metri d’altezza, pensando di non incontrare ostacoli, non essendoci parchi e riserve. Dall’altra stiamo cercando di sviluppare una nuova mentalità turistica e quindi una nuova visione di sviluppo territoriale. Se riusciamo a resistere a questo penetrante attacco, da oggi a dieci anni potremmo parlare, nei Monti Frentani, di una nuova destinazione di turismo attivo e quindi di economia locale sostenibile, che consenta ai più giovani di rimanere, di prendersi i propri spazi e di proporre le loro idee. Se non dovessimo riuscire a resistere, probabilmente potremo diventare la centrale di energie rinnovabili della regione Abruzzo. Ecco, questo è il dubbio che mi attanaglia in questo momento, e di giorno in giorno lavoro duramente insieme alle Amministrazioni locali ed altre Associazioni al fine di scongiurare questo pericolo».