Un antico monastero sulle splendide colline spoletine. Una sessantina di partecipanti provenienti da tutta Italia, una convivenza di due giorni. Una roba alla “10 piccoli indiani” insomma. Lo scenario perfetto per uno di quei gialli sapientemente cesellati dai grandi della letteratura di genere.
Solo che dopo la presentazione dei casi studio (valutazione di progetti e strategie di 3 gal vedi caso studio allegato) i partecipanti al laboratorio #EFFETTOLEADER, insieme a direttori tecnici, animatori, ricercatori, studiosi, professionisti, hanno iniziato a lavorare sulle linee guida per la valutazione di LEADER sul caso specifico dei Monti Frentani. E lì la virata verso lo splatter romeriano è stata inevitabile!
Il filo di scozia si è imbevuto di sangue e le materie grigie contenute nelle nostre scatole craniche hanno addobbato pareti e suppellettili. A colpi di machete la logica schematica e schietta delle matrici da riempire ha fatto a pezzi certezze, supposizioni, terminologie. Il bug iniettato dalla richiesta valutativa ha infettato i nostri sistemi operativi e a quel punto lo sforzo di giungere ad una conclusione è sembrato vano…ma alla fine è stato tutt’altro.
LE DOMANDE CHIAVE
- IN CHE MISURA IL SOSTEGNO HA CONTRIBUITO A RENDERE LE ZONE RURALI PIU’ ATTRATTIVE?
- IN CHE MISURA GLI INTERVENTI BASATI SUL METODO LEADER HANNO MIGLIORATO I RISULTATI E GLI IMPATTI DEL SOSTEGNO?
Praticamente: sei sicuro che quello che stai facendo sia coerente sia con gli obiettivi che ti sono stati assegnati sia con quelli che hai individuato autonomamente?! Roba da far impallidire Freud.
Qui a destra una dei pochi sopravvissuti al massacro: Beatrice Morelli – componente laboratorio EffettoLeader
Queste le domande a cui rispondere, declinate sul caso specifico. Attraverso una procedura “guidata” predisposta dalla dott.ssa Di Napoli della RRN (La Raffaella del titolo, ndr) siamo stati accompagnati per mano a ragionare sugli elementi utili per estrapolare valutazioni, tenendo sempre un occhio alla “sostenibilità” dello strumento (quanto poi riesci a fare nella realtà?) Le suggestioni “generiche” (perdonateci la licenza) che ne sono venute fuori, anche grazie alla composizione “poliedrica” dei gruppi di lavoro sono:
COSA ABBIAMO CAPITO
- COMPRENDERE A CHE PUNTO SEI, OLTRE CHE ESSERE UNA GUIDA PER CORREGGERE GLI ERRORI, È FONDAMENTALE PER COMUNICARE COSA STAI FACENDO (E PERCHÉ);
- COMUNICARE COSA STAI FACENDO (E PERCHÈ) È FONDAMENTALE PER DIVENTARE “CHI SIAMO” E “COSA VOGLIAMO”;
- “CHI SIAMO” E “COSA VOGLIAMO” CONTRADDISTINGUE L’ APPROCCIO LEADER.