Con potenti mezzi tecnici resi del tutto vani dalla mano incerta del nostro sprovveduto inviato, abbiamo il piacere di presentarvi 4 piacevolissime conoscenze fatte a Bardonecchia in concomitanza con l’evento organizzato dal CREA con il GAL Escartons e Valli Valdesi sulle Smart communities. Sono giovani, sì, ma non è questo il punto…
Cosa vuol dire trovarsi alle prese con un territorio rurale ed un Gruppo di Azione Locale? È possibile disegnare la propria traiettoria umana e professionale “utilizzando” queste “sentinelle” dello sviluppo locale partecipato? Beh, non potevamo che chiederlo a questi quattro fantastici esemplari di GIOVINI* che su territori, con modalità, finalità e aspettative diverse stanno già da qualche tempo contribuendo a migliorare il mondo del LEADER e dello sviluppo rurale.
Alessandra, Elisabetta, Luana e Giacomo hanno attirato la nostra attenzione non solo perché molto competenti e appassionati a quello che fanno ma anche perché sono “esempi viventi” (senza offesa!) di ciò che significa costruir-si attraverso il perseguimento di obiettivi che nascono dalla voglia di supportare (e sopportare il peso, a volte) lo sviluppo di comunità e territori. Coniugare competenze con nuove prospettive da offrire ed energie da investire…insomma, molto più che “giovani”.
Cosa stanno sperimentando sulla loro pelle? Cosa significa lavorare quotidianamente per un GAL? Quali sono le motivazioni che spingono a focalizzare il proprio progetto di ricerca verso territori rurali con problemi di sviluppo?
SENTIAMOLO DIRETTAMENTE DALLE LORO VOCI (con qualche sottotitolo perché il microfono è stato usato male, come anticipato in premessa):
ALESSANDRA: animatrice del GAL Risorsa Lomellina con la passione per il contrasto allo spopolamento delle zone rurali. Non è “figlia” di una zona rurale e il GAL è stato un modo per scoprire l’anima di un intero territorio. Mentre riflette su come agire per il meglio per il “suo” territorio, alleva cuccioli vegani (si scherza)!
ELISABETTA: dalle competenze linguistiche alla comunicazione del GAL Garda Valsabbia “è un attimo”! Ma quando entri nel frullatore dello sviluppo locale partecipato, dietro ogni angolo si nasconde una nuova possibilità da praticare. E allora, perché non dedicarsi anche alla progettazione? Un faro nella notte: Giovanni Teneggi e quei fili da riallacciare! Un consiglio: non sfidatela a biliardino
LUANA: Con il dottorato sta cercando di portare sul suo territorio un progetto ambizioso ma necessario come la sopravvivenza stessa della nostra ruralità più “fragile”: riscoprire le piccole filiere e l’approvvigionamento alimentare etico e sostenibile è la via!
GIACOMO: Immerso con la mente e con il cuore nel mondo dell’agricoltura, anche lui lavora, come Luana, per valorizzare le filiere minori con tanta competenza e passione. Il tutto nella sua amata Umbria. Concilia, senza perdere mai il sorriso, l’attività professionale con i dubbi amletici del ricercatore, perfezionando l’approccio tecnico e non ponendo limiti alla curiosità!
Insomma, bravi eh! (e sono anche molto simpatici)